martedì 1 luglio 2014

INDICE 


Nella Gerusalemme Liberata, poema del 500 ambientato all' epoca della prima crociata (1099),  la presenza della tecnologia interessa soprattutto l' ambito bellico( infatti, ad esempio, nell' assedio di Gerusalemme ci fu uno dei primi impieghi delle torri d' assedio, ideate dal condottiero ligure Guglielmo Embriaco), anche se abbiamo dei riscontri in altri campi che caratterizzavano la vita di tutti i giorni in epoca medievale.
Qui è riportato un indice in cui ho catalogato suddetti campi in cui, tramite citazioni riportate direttamente dal testo, mi sono imbattuto nella lettura e tramite i quali si può accedere a tutti i post del blog (altrimenti vi si può accedere facilmente tramite i link delle etichette).




ABECEDARIO


A: Arcione
B: Brando
C: Cimiero
D: Durlindana
E: Elmo
F: Flegetonte
G: Goffredo
H:    \\
I: Ismeno
L: Lancia
M: Macchine
N: Nicea
O: Oblio
P: Padiglione
Q: Quadrella
R: Resta
S: Strale
T: Torre
U: Usbergo
V: Voto
Z: Zumara

MACCHINE D' ASSEDIO

CANTO III,ottava 74,versi 7-8

"Qui per troncar le machine n'andaro,
a cui non abbia la città riparo."

Qui, per la prima volta nel poema, si fa riferimento all' importanza delle macchine nell' assedio di una città. Nel medioevo le città erano protette con mura molto alte e robuste e quindi le costruzione di macchine d'assedio era fondamentale. Il materiale primario era il legno, e ,data l' imponenza di queste armi mastodontiche, gli assedianti dovevano procurarsi la materia prima attingendo dalle foreste limitrofe; trasportare il legname necessario dalla propria città fino all'accampamento posto fuori le mura nemiche era troppo dispendioso. Proprio per questo i difensori provvedevano a disboscare le aree vicine alla proprio città fortificata.


Descrizione: Macchine d'assedio


PICCIONE VIAGGIATORE


Canto XVIII, ottava 51, versi 2-4

"...poi scorge, in lei guardando, estrania cosa,
chè dal collo ad un filo avinta pende
rinchiusa carta, e sotto ala ascosa."




Un piccione viaggiatore

Descrizione: Piccione Viaggiatore

CATAPULTA


Canto XVIII,  ottava 64, versi 7-8

"...e in numero infinito anco son viste
 catapulte monton gatti e baliste."





La replica di una catapulta


Descrizione: Catapulta

TORRE D' ASSEDIO

Canto XI, ottava 46, versi 5-6

"Questa è torre di legno, e s'erge tanto
che può del muro pareggiar le cime;"




Un' immagine che raffigura le torri d' assedio utilizzate 
nell' assedio di Gerusalemme nel 1099



Descrizione: Torre d' Assedio

domenica 22 giugno 2014

FOSSATO



Canto XI , ottava 33, versi 7-8 

"Ed arrivando al fosso, il cupo e 'l vano
cercano empirne ed adeguarlo al piano".

Canto XI, ottava 43, versi 1-2

"Il buon conte d' Ambuosa in ripa al fosso,

e su la scala poi Clotareo il franco..."




Un fossato riempito con acqua


Il fossato era essenziale per la difesa delle città fortificate. Consisteva in un largo fosso che costeggiava la cinta muraria, il quale creava non poche difficicoltà agli assedianti. I fossati venivano riempiti con acqua, oppure con rami secchi e sostanze infiammabili, che venivano prontamente incendiate prima dell' assedio dai difensori al fine di creare una linea di fuoco come ulteriore difesa.

Descrizione: Fossato

martedì 3 giugno 2014

ARIETE

Canto XI, ottava 40, versi 1-2

"E bene cadeva a le percosse orrende
che doppia in lui l' espugnator montone,..."





 Ariete d' assedio medievale montato su una struttura fissa



Descrizione:Ariete

BALISTA

Canto XI, ottava 31, versi 5-6

"Le baliste per dritto in mezzo pone
e gli altri ordigni orribili di Marte,..."

Il nome balista deriva dal greco βάλλω=scagliare,lanciare.Quest' arma da assedio,già utilizzata in epoca romana, era composta solitamente con un grande arco montato in orizzontale su un supporto in legno, munito di ruote per il trasporto. Fa parte della categoria delle armi a torsione, che sfruttavano la forza elastica dovuta all ' intreccio di corde o tendini animali per scagliare i proiettili. I dardi erano delle grosse lance che potevano impalare diversi uomini messi in fila e penetrare anche le armature più robuste.




            Una balista del XIV secolo


Descrizione:Balista

lunedì 2 giugno 2014

La figura del MESSAGGERO

Canto X, ottava 70, versi 6-8

"...del signor di Damasco un messaggiero,
ch' al re d' Egitto in don fra cento armati
ne conduceva inermi e incatenati."

La consegna di notizie, messaggi e della posta in generale era un compito affidato alla figura del messo,o messaggero. Egli si spostava generalmente a cavallo e in guerra era fondamentale, perchè gli ordini sul campo, le trattative diplomatiche e le notizie in tempo reale erano consegnate agli ufficiali al comando, da lui. Strettamente connesso al trasporto delle informazioni c' è stato lo sviluppo delle stazioni di posta. Questi erano luoghi in cui i messi potevano rifocillarsi e prendere un cavallo fresco, lasciando il proprio, quando dovevano percorrere molti chilometri per consegnare un messaggio.



CARRO

Canto X, ottava 15, versi 1-4

"E sovra un carro suo, che non lontano
quinci attendea, co 'l fer niceno ei siede;
le briglie allenta, e con maestra mano
ambo i corsieri alternamente fiede."

In questo passo il Tasso descrive il magico carro del mago pagano Ismeno, che soccore il ferito e stanco Solimano. In epoca medievale il cavallo era il mezzo di trasporto più diffuso. Anticamente non si riusciva a sfruttare al meglio la trazione equina a causa della presa che aveva il giogo, che veniva posto sul collo dell'animale, strozzandolo. Quindi il cavallo veniva usato per trainare solo bighe oppure piccoli carretti da guerra. Con l' invenzione del sottopancia, che lasciavo libero il collo dell' equino, vi si sono potuti attaccare veicoli più pesanti quali carri e carrozze. Questi mezzi di trasporto sono rimasti in uso fino alla diffusione del trasporto su gomma, che ha avuto sviluppo dal velocipede fino ad arrivare alle moderne automobili.




Immagine di un carro medievale


Descrizione:Carro

MAZZA FERRATA

Canto VII, ottava 106, versi 1-2

"Salta Argante nel mezzo agile e sciolto,
e toglie ad un guerrier ferrate mazza;..."

Il termine mazza ferrata è usato spesso per intendere la mazza chiodata che si usava principalmente in epoca medievale. Questo nome deriva dal fatto che era composta da un' asta( in legno robusto oppure in ferro) ed una testa acumina ta (chiodata appunto), con la quale si potevano infliggere ingenti danni al nemico. A volte questo termine si usa anche per indicare un altro tipo di mazza, la quale presentava la testa chiodata non attaccata direttamente all' asta, ma ad una catena collegata con essa. Questa variante dell' arma è conosciuta anche con il nome di "flagello".

Un mazza chiodata

Un flagello


Descrizione:Mazza ferrata

ARCO

Canto XI, ottava 28, versi 4-5

"Ella già ne le mani ha preso l' arco,
e già lo stral v' ha su la corda e 'l tende;..."

Canto VII, ottava 101, versi 7-8

"da la grave faretra un quadrel prende
e su l' arco l' adatta, e l' arco tende."



Le componenti di un arco
Descrizione: Arco

sabato 31 maggio 2014

GIOGO

CANTO VIII,ottava 83, versi 4-5

"la natia ferità del core altero,
può del giogo soffrir l' ignobil soma..."

CANTO VIII,ottava 63, versi 7-8

"...che non fu mai di sangue e d' or satollo,
ne terrà 'l freno in bocca e 'l giogo al collo?...


Il giogo è stata un' innovazione fondamentale per la tecnica agricola. Infatti con esso si poteva sfruttare al meglio la trazione animale per lavorare la terra. I buoi ,ad esempio, erano perfetti per sostenere l' aratro proprio per via della conformazione delle loro spalle. Prima dell' introduzione del giogo l' aratro era collegato alle corna di questi, cosa che non era per niente efficiente





Un giogo per buoi



Descrizione: Giogo

venerdì 30 maggio 2014

PONTE LEVATOIO


Canto VII,ottava 31, versi 1-2

"...sì ch' incontra al castello, ove in un prato
il curvo ponte si distende e posa..."


Uno speciale ponte mobile munito di meccanismo, che permette di innalzarlo e ed abbassarlo a piacimento. Largamente diffuso in epoca medievale, per via dei fossati, questo permetteva ai cittadini di entrare e uscire dal perimetro delle mura, e restava alzato in caso di assedio per impedire al nemico di entrare.





Modellino di un ponte levatoio abbassato


Descrizione:Ponte levatoio

ARCIONE (SELLA)


CANTO VI,ottava 32, versi 1-2

"Cade il cristiano,e ben è il colpo acerbo,
poscia ch' avien che da l' arcion lo svella."







Componenti di una sella



Descrizione: Sella

USBERGO (ARMATURA)

CANTO VIII,ottava 78, versi 1-2

"Ha la corazza indosso, e nobil veste
riccamente l' adorna oltra 'l costume."

CANTO VI,ottava 31,versi 7-8

"...egli a l'incontro a lui co l' ferro nudo
fende l' usbergo, e pria rompe lo scudo."


Un guerriero crociato in armatura (più precisamente un templare)


Descrizione:Armatura

LANCIA

CANTO VI,ottava 40, versi 7-8

"Rupper l' aste su gli elmi, e volàr mille
tronconi e schggie e lucide faville."

Quest' arma, diffusa fin dall' antichità sui campi di battaglia, può essere di vario tipo. Esistevano le lance da carica,utilizzate dalla cavalleria;le lance lunghe , utilizzate per la pirma volta dalle falangi macedoni , lunghe 6-7 metri,(allora chiamate sarisse) evolutesi poi, in epoca più tarda, nelle picche;le lance utilizzate dalla fanteria (lance di lunghezza standard); giavellotti scagliati dagli schermagliatori che attaccavano a distanza il nemico (si ricordi il classico "pilum" romano, che veniva scagliato dai legionari prima di lanciarsi alla carica).






        Una lancia standard


Descrizione:Lancia

SCUDO

CANTO VI,ottava 92,versi 3-4

"...e la tenera man lo scudo prende,
pur troppo grave e insopportabil soma."


CANTO V,ottava 44, versi 2-3

"...di finissimo acciaio adorno rende
e fa del grande scudo il braccio onusto,..."




Uno scudo fregiato della tipica croce rossa a sfondo bianco dei crociati





Descrizione:Scudo

PADIGLIONE

Canto V,ottava 40, versi 5-6

"Rinaldo, poi ch' al fer nemico tolse,
l' orgoglio e l' alma, al padiglion se 'n venne." 





Un padiglione, componente essenziale di un accampamento; di solito costituiva gli alloggi di nobili e ufficiali


Descrizione: Padiglione

MURA

CANTO VI,ottava 1,versi 5-6

"...ed han munite d' arme e d' instrumenti
di guerra verso l' Aquilon le mura,..."

CANTO III,ottava 49,versi 1-2

"I difensori a grandinar le pietre
da l'alte mura in guisa incominciaro,..."



Mura medievali
Descrizione: Mura
Come si può notare dalla figura, le mura in epoca medievale erano molto elevate con alte torri,sia per permettere ad arcieri e macchine da guerra di scagliare i proiettili il più lontano possibile sia per rendere più difficoltoso l'impiego di scale e torri d'assedio nemiche.
Con l'avvento della polvere da sparo e quindi dei cannoni sui campi di battaglia, le cose sono cambiate: le mura si sono notevolmente abbassate(e quindi rese molto più robuste), assumendo inoltre una forma stellata onde meglio attutire i colpi derivati dalle palle di cannone. Inoltre le torri perimetrali presentavano degli incavi in cui si piazzavano dei cannonieri che avevano il compito di colpire i soldati nemici che attaccavano la base delle mura, compito impossibile da assolvere dalla sommità delle stesse.

Un esempio di fortificazioni stellate

ELMO


Canto II,ottava 92,versi 7-8

"Ricchissimo ad Alete un elmo diede 
ch'a Nicea conquistò fra l'altre prede."





tipico elmo di epoca medievale

Descrizione:Elmo

martedì 6 maggio 2014

CAVALLERIA


Canto VI, ottava 40, versi 1-2

"Posero in resta e drizzarono in alto
i duo guerrier le noderose antenne;"


Questi due versi fanno parte dell' infiammato duello tra il crociato Tancredi , di sorprendente abilità e destrezza, e l' arabo Argante, noto per la sua ferocia. Con "noderose antenne" il Tasso intende le lance impugnate dai due cavalieri, che in groppa ai propri destrieri, sono in procinto di caricare. La cavalleria ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nel teatro bellico. Questo tipo di unità permetteva veloci spostamenti sul campo di battaglia, il che conferiva un vantaggio considerevole. Fin dai primi secoli d.C. il cavallo veniva cavalcato a pelo e proprio per questo era fondamentale la figura del paggio, che lo teneva fermo liberando le mani del guerriero in groppa ad esso, il quale poteva agevolmente maneggiare le armi per combattere. Di grande importanza fu l' invenzione della staffa che permetteva al cavaliere di fare corpo unico con il cavallo. La cavalleria ebbe un largo utilizzo in età medievale; infatti proprio in quest' epoca si comprende la forza d'urto che essa può sprigionare. Si cominciano ad utilizzare nuove tecniche di combattimento tra cui la "lancia in resta", come detto anche dal Tasso nei versi sopra citati. Questa consisteva nel bloccare con forza sotto al braccio la lancia da carica (un tipo di lancia costruita appositamente per questo), onde scaricare addosso al nemico, tutto il peso di cavallo e cavaliere. La cavalleria diverrà obsoleta solo verso l' 800, con l' avvento delle armi automatiche. Nel medioevo ebbero origine inoltre le "giostre"(dal latino juxtare=avvicinarsi), che consistevano in tornei in cui i nobili si sfidavano per dare prova del loro valore e vincere ricchi premi. Erano manifestazioni che attiravano un vasto pubblico, anche dai ceti più bassi della popolazione. Le giostre sono presenti nella trasposizione cinematografica del 2001 "Il destino di un cavaliere"(A Knight's tale) diretta da Brian Helgeland, che riprende in chiave ironica questi tornei guerreschi, rendendoli un vero e proprio sport medievale.



                                                                             

            
                                             
                                                       l'immagine di un cavaliere medievale




struttura di una lancia da carica






scena tratta dal film "Il destino di un cavaliere"




   

venerdì 25 aprile 2014

GALERA


CANTO II, ottava 77, versi 7-8

"...e se tu sei perdente,indarno poi saran vittoriosi i legni tuoi."


In questo passo il Tasso riporta le parole del messaggero egizio Alete, abile oratore, che con un discorso dissimulato e sinuoso cerca di distogliere Goffredo dall'attaccare attaccare Gerusalemme. Qui con una metonimia ("legni tuoi") fa riferimento alle flotte nemiche. In questo periodo storico le navi più usate nel mediterraneo sono le galere. Il nome deriva dal greco  γαλέoς (galeos) cioè squalo,proprio perchè la loro forma ricordava tale animale. Nata dall'evoluzione delle navi romane (triremi,quadriremi), la galera era  principalmente spinta banchi di remi. Inoltre era dotata di un rostro,utile per speronare le navi nemiche, e l'equipaggio era addestrato soprattutto per combattimenti corpo a corpo. Proprio per non affaticare i marinai prima di un abbordaggio questa nave era dotata di vela, che le permetteva di raggiungere il luogo dello scontro rapidamente. Era inadatta per la navigazione oceanica perchè i rematori richiedevano continui rifornimenti di viveri ed acqua, e la sua stiva poco capiente non poteva contenere vettovaglie a sufficienza per grandi traversate.
Le galere della Repubblica Veneziana venivano costruite nell'Arsenale di Venezia, che può essere considerato il più grande complesso produttivo del Medio-Evo.
Cannoni e altri pezzi d' artiglieria vennero adottati come armi sulle galere non prima del XV secolo.






Modellino di una galera

sabato 5 aprile 2014

SPADA

CANTO IX, ottava 8, versi 7-8

"la scimitarra al fianco,e 'l tergo carico
de la faretra, e ne le mani ha l'arco."

CANTO II, ottava 93, versi 1-2

"Ebbe Argante una spada; e 'l fabbro egregio
 'l else e 'l pomo le fe' gemmato d' oro..."

 Questo strumento bellico, di antichissima origine, utilizzato da innumerevoli civiltà, ha calcato i campi di battaglia per alcuni millenni. I primi ritrovamenti di spade risalgono circa al 2300 a.c., avendo ampio sviluppo soprattutto nell'età del bronzo. Proprio in questo periodo infatti,con lo sviluppo di nuove tecniche e di nuovi materiali metallurgici,  la spada nacque soprattutto dall'evoluzione di daghe e pugnali che fino ad allora erano anche in pietra, materiale inadatto per fabbricare armi più lunghe. I materiali più usati erano il bronzo e il rame, ma le spade di eccessiva lunghezza così forgiate erano inadatte al combattimento, per via della scarsa robustezza di questi metalli. Solo con l'avvento di materiali più adatti, come l'acciaio, si riuscì ad incrementare la lunghezza dell' arma. Nel medio-evo si utilizzavano principalmente spade di lunghezza variabile (circa 100 cm) e di peso elevato, perciò solitamente venivano impugnate con entrambe le mani. Il peso e la grandezza erano dovuti alla necessità di penetrare le robuste armature che proteggevano il nemico. La spada è composta da due parti principali: lama e fornimento (impugnatura).



                               
                                     
L'immagine mostra le parti principali                                   Vari tipi di spade
      del "fornimento" di una spada

sabato 29 marzo 2014

Introduzione 

Torquato TASSO, "Gerusalemme Liberata",  Bergamo: BUR Rizzoli, 2010.









Contesto storico: La "Gerusalemme Liberata" è un poema epico ambientato nel periodo della Prima Crociata. Quest' ultima fu indetta da papa Urbano II nel novembre del 1095, con lo scopo di incitare i cristiani ad impugnare le armi per liberare la Terrasanta e la città di Gerusalemme, assoggettate al dominio Turco. Tra i numerosi paladini della Cristianità che presero parte alla Crociata, vi fu anche Goffredo di Buglione, conte fiammingo, di cui Tasso ne farà il protagonista della sua opera. Le vicende narrate incominciano durante il sesto anno di crociata,mentre l' esercito cristiano attende la fine dell' inverno in Libano.





                                         Goffredo di Buglione

Goffredo di Buglione, particolare di un dipinto a fresco del Maestro del Castello della Manta, presso Saluzzo (1420).






Contesto geografico: la narrazione incomincia con l' esercito cristiano che è accampato in Libano, per poi riprendere la marcia dopo il Canto I alla volta della tanto agognata Gerusalemme (raggiunta effettivamente nel Canto III) . Essendo nel sesto anno dall' inizio delle ostilità in Terrasanta i cristiani avevano assoggettato in nome della sacra insegna del crocifisso le città di Edessa, Tripoli e Antiochia. Il punto di vista cambia nel Canto II spostandosi nella città di Gerusalemme dove gli arabi organizzano le difese.

La prima crociata - 1096-1099

  La Cartina mostra il percorso di alcuni condottieri cristiani che,con i loro eserciti, presero parte alla Prima Crociata, tra i quali figura anche Goffredo di Buglione (tratto in blu)