GALERA
CANTO II, ottava 77, versi 7-8
"...e se tu sei perdente,indarno poi saran vittoriosi i legni tuoi."
In questo passo il Tasso riporta le parole del messaggero egizio Alete, abile oratore, che con un discorso dissimulato e sinuoso cerca di distogliere Goffredo dall'attaccare attaccare Gerusalemme. Qui con una metonimia ("legni tuoi") fa riferimento alle flotte nemiche. In questo periodo storico le navi più usate nel mediterraneo sono le galere. Il nome deriva dal greco γαλέoς (galeos) cioè squalo,proprio perchè la loro forma ricordava tale animale. Nata dall'evoluzione delle navi romane (triremi,quadriremi), la galera era principalmente spinta banchi di remi. Inoltre era dotata di un rostro,utile per speronare le navi nemiche, e l'equipaggio era addestrato soprattutto per combattimenti corpo a corpo. Proprio per non affaticare i marinai prima di un abbordaggio questa nave era dotata di vela, che le permetteva di raggiungere il luogo dello scontro rapidamente. Era inadatta per la navigazione oceanica perchè i rematori richiedevano continui rifornimenti di viveri ed acqua, e la sua stiva poco capiente non poteva contenere vettovaglie a sufficienza per grandi traversate.
Le galere della Repubblica Veneziana venivano costruite nell'Arsenale di Venezia, che può essere considerato il più grande complesso produttivo del Medio-Evo.
Cannoni e altri pezzi d' artiglieria vennero adottati come armi sulle galere non prima del XV secolo.
Modellino di una galera